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2 Giu 2009

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Olindo Guerrini

Biografia dell'Autore
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"Sono nato (ahimè) il 14 ottobre 1845 a Forlì; ma la mia vera patria è Sant'Alberto, 15 chilometri al nord di Ravenna, dove i miei avi hanno sempre vissuto.

La ragione per cui sono nato fuori del nido paterno è questa. Il mio paese (a quel tempo regnava Papa Gregorio) non era che una lunga strada fangosa tra due fila di casupole, meno che nel centro costrutte di mattoni seccate al sole e coperte di canne palustri. Fuori, dove ora è campagna fiorente, non erano che stagni e paludi, focolai di malaria (…) Puoi dunque immaginare anche il resto. Niente scuole, salvo che quella privata di un vecchio prete, certo Sperindio, che insegnava l'abbici a pochi privilegiati a suon di nerbo. Niente di niente, fuorché ignoranza, polenta e ozio. Puoi dunque immaginare come si andasse in fatto di medicina e ostetricia. Mia madre (…), di ottima famiglia di Forlì, quando io mi avvicinai, si recò presso ai suoi pei soccorsi dell'arte, se ce ne fosse stato bisogno (…). Slattato colle cipolle, fui portato a S.Alberto, mia patria vera."
Letterato e poeta Olindo Guerrini è dunque nato a Forlì nel 1845 e morto a Bologna nel 1916. Si laureò in Giurisprudenza all'Università degli Studi di Bologna, ma non praticò la professione di avvocato. Tornò "… a leggere e studiare di tutt'altro per conto mio." Seguace del Carducci, fu singolare figura d'artista, per i diversi influssi di cui risentì, ma esercitò un'influenza non trascurabile come maestro di verismo poetico, con i versi pubblicati sotto lo pseudonimo LORENZO STECCHETTI: Postuma (1877), Polemica e Nova polemica (1878).
L'abilità nel verseggiare in lingua e in dialetto lo portò talvolta al pezzo di maniera, al virtuosismo arguto ma rude: tipiche in questo senso le rime scritte sotto lo pseudonimo ARGIA SBOLENFI (1897) nelle quali la satira gustosa si abbassa spesso a scherzo triviale. Notevoli i versi in dialetto veneto messi in bocca a Pio X (Ciacole di Bepi, 1908) e quelli i dialetto romagnolo, nei quali con efficacia e colore è resa la psicologia della gente della sua terra (Sonetti Romagnoli, 1920, pubblicati dal figlio Guido). Non va dimenticata la sua opera di bibliotecario presso l'Università di Bologna e di erudito, di critico letterario militante, agile ed attento ad ogni nuova voce (Brandelli 1883). Amò molto fotografare e andare in bicicletta per tutta Italia, testimone ne è il Sonetto in dialetto romagnolo E' VIAZZ.
VIAZZ

Da Ravenna a ruzzlessom a Milan,
Sempar in bicicletta, e pu in Piemont
Fena a e' mont Rosa, ch'l'è un vigliac d'un mont

D'un'altezza sparversa sora e' pian.

Al rapessom a pé st'e' fiol d'un can
E, calè zo, fassessom dietro front
E da la Lumbardì, fa pu e' tu cont,

Ch'a travarsessom nenca e' Venezian

Ui era al gross manovra e par quest
As la gambessom par scansè l'intrig

D'la porbia, d'i cariagg e d'tott e' rest

E icsé, dop avè fatt tanti fadigh,
Arrivessom tott du fena a Triest
Indov ch'fa sbocia i nostra bon amigh.

Nel ruolo di consigliere ed assessore del Comune di Ravenna, che ricoprì nel 1873 e nel 1874, egli "si adoperò molto per la sua Sant'Alberto", come testimoniò molti anni più tardi Luigi Rava, che ricordava l'iniziativa del poeta di istituire una sezione dei pompieri nel proprio paese d'origine, la sua carica di presidente della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sant'Alberto e la fondazione, "con felice proposito, (di) una biblioteca popolare che funziona bene", un progetto culturale che Olindo Guerrini concretizzò nell'aprile del 1872, quando il Consiglio di amministrazione della Società Operaia, assecondando un suo desiderio, decise di aprire la biblioteca presso i locali del Municipio, provvedendo così al "mutuo soccorso intellettuale" e, dato il favore con cui l'iniziativa fu accolta dai santalbertesi, nonostante il loro alto tasso di analfabetismo, ad una concreta diffusione dell'istruzione.

Il patrimonio librario accumulato negli anni costituisce oggi un fondo di 2066 volumi. E' situato all'interno della casa paterna del poeta "Casa Guerrini" accanto alla biblioteca decentrata del Comune di Ravenna.

Si rimanda alla pubblicazione, curata dalla stessa Società Operaia di Sant'Alberto, "Olindo Guerrini e la Biblioteca Popolare di Sant'Alberto" di Claudia Bassi Angelici, Ravenna,.Longo, 1997.

ATTIVITA' IN CORSO
Come sopra citato la prima pubblicazione dei Sonetti Romagnoli fu pubblicata da Zanichelli nel 1920, a cura del figlio Guido Guerrini. La Cooperativa Culturale di Sant'Alberto "Un paese vuole conoscersi" ha in corso un importante lavoro di ricerca per la pubblicazione dell'Edizione critica dei Sonetti di Olindo Guerrini. La ricerca è curata da studiosi dell'Università di Bologna e da esperti del dialetto. Essa prevede il confronto con i manoscritti, la ricerca di inediti, le note sui personaggi citati dal Guerrini. Il testo comprenderà circa 500 pagine con i sonetti in dialetto e a fronte in lingua. L'uscita del volume è prevista per il 2001.
IN BIBLIOTECA…E ANCHE FUORI
"Entrai in servizio alla biblioteca Universitaria di Bologna il 1° gennaio 1886, avendo a capo il dottor Olindo Guerrini, e a colleghi i dottori Carlo Ricci e Lodovico Frati: e col Guerrini rimasi fino al 1912. (…).Mi resta di parlare delle due maggiori passioni di Olindo Guerrini: della pipa e dei libri. La pipa non gli ha forse servito ad altro che ad annerire i denti. Quando alcuno domandava al gran clinico Roncati: a che cosa giova il tabacco? Egli rispondeva: ad annerire i denti. Ma per i libri è una partita diversa. Quella ricca biblioteca che il Guerrini ha accumulato nel suo romitaggio di Gabiola, scelta fra il fior fiore delle letterature latina italiana e francese, da lui convertitasi in succo e sangue, ha valso a farne uno degli uomini più colti del suo tempo".(Alberto Bacchi Della Lega)
FOTOGRAFIA
Sono passati ormai quindici anni… Si trattava allora di costituire un Circolo fotografico fra i dilettanti della città (Bologna).Avevamo già compilato lo statuto e pensato ai nomi dei componenti il Consiglio di amministrazione. Mancavano soltanto due elementi principali: la sede del Circolo ed il presidente del Consiglio stesso. Per una società che sorgeva allora, era necessario un presidente autorevole, artista geniale, simpatico a tutti e che avesse fra i suoi pregi anche quello di dilettarsi di fotografia e di turismo. E la scelta cadde spontaneamente su Olindo Guerrini.(…) Quando ci recammo in commissione a pregarlo di volere assumere la presidenza del nostro Circolo, egli ci accolse con la consueta cordialità ed accettò di buon grado. "Sarò il vostro presidente, ci disse, ma non voglio avere a che fare con bilanci e cifre…; a tutto ciò penserete voi". La sua cordiale accondiscendenza verso di noi ci procurò la più grande soddisfazione: il Circolo appena costituito sarebbe divenuto il primo fra tutte le altre Società fotografiche. Quale altra avrebbe infatti potuto competere con la nostra che aveva a capo Olindo Guerrini? Guerrini era amato da tutti, e quando andava al Circolo i soci gli facevano corona e gli domandavano consigli, ed egli, da vero artista, dava giudizi e suggerimenti. Non si vedevano tuttavia molto spesso fotografie eseguite dal dilettante presidente, e qualche socio mormorava, quasi non credesse alle abilità tecniche di lui, specialmente nel ritratto. Ma un giorno il Presidente ci fece dono del proprio ritratto (di sua esecuzione), sotto il quale aveva scritto: "Al Circolo fotografico bolognese il presidente offre questa opera sua per far vedere che non è poi una zampa del tutto".Da allora nessuno osò più mettere in dubbio l'abilità presidenziale anche nell'eseguire ritratti, tanto più che la stampa della fotografia era al carbone; processo, in quei tempi, nuovo e difficile…" (Giacomo Bersani).

Il Guerrini.

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