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Tonino
Guerra:
Cenere
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Pagine tratte da: Tonino
Guerra, Cenere, MetroLibri, San Lazzaro (BO), 1990. (fonte)
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Il pianeta cenere
(da: Primo racconto)
Il pianeta Terra è una
palla grigia coperta di cenere e detriti. Il suo perenne viaggio è
accompagnato da voci disperate che si esprimono in russo e a volte in
americano. Probabilmente sono astronauti persi negli spazi, che non sanno
più dove e come atterrare. Questi uomini sono i soli che hanno visto la
foresta dell'Amazzonia in fiamme e l'acqua dei poli che invadeva i
continenti, trascinando le balene tra i grattacieli di New York e gli
elefanti in alto mare. Poi tutto è diventato vapore e l'azzurro
dell'acqua è scomparso nel cielo e le ossa degli animali e delle città
sono diventate sedimenti polverosi.
Il cielo è attraversato da un carro lucente di foggia antichissima,
trainato da cavalli. È guidato da un giovane contornato da amici. Corrono
per il cielo su questo veicolo luminoso. Uno di loro si gira per gridare
agli altri: "Troppo vicini...siamo passati troppo vicini".
"Non temere, Fetonte. Apollo non se ne accorgerà nemmeno".
"Gli ho chiesto il carro del Sole per un giomo e in un giorno ho
bruciato i boschi, le città e prosciugato tutti i mari della Terra".
"Tuo padre ti perdonerà".
Il carro scompare nel cielo con tutte le grida in greco della discussione
e nell'aria ricompaiono le voci degli astronauti russi e americani, che
non sanno dove atterrare ora che la Terra è completamente distrutta dalle
esplosioni atomiche.
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