Tonino
Guerra:
Il Polverone Storie per una notte quieta
|
|
Pagine tratte da: Tonino Guerra, Il Polverone, Maggioli editore, Rimini,
1992 (Prima edizione: Bompiani, 1978). (fonte)
|
4. Il Polverone
Nella Valle dei Crateri uno
o due volte ogni cent'anni c'è un vento che si chiama il Polverone che
sale dal fondo della terra lungo gli imbuti asciutti dei crateri e per tre
giorni come le lingue dei gatti che raspano, lecca le case e le facce
degli abitanti di quella zona. E allora succede che tutti perdono la
memoria e i figli non riconoscono i padri, le mogli i mariti, le ragazze i
fidanzati, i bambini i genitori e tutto diventa un caos di sentimenti
nuovi.
Poi cessa il vento risucchiato dentro i crateri e lentamente ogni cosa
torna come prima e nessuno ricorda quello che è successo nei tre giorni
del Polverone.
|
26. La dmènga specialmént
La dmènga specialmént
quant ch' u n gn'è niséun ad chèsa
e a sémm a là vérs la fóin ad zógn,
a vagh ad fura se teràz
par stè a sintói che adlà di méur
la zità la sta zétta.
|
26. La domenica specialmente
La domenica specialmente
quando non c'è nessuno in casa
e siamo là verso la fine di giugno,
vado fuori sul terrazzo
per stare a sentire che al di là dei muri
la città sta zitta.
|
41. La farfàla
Cuntént própri cuntént
a sò stè una masa ad vólti tla vóita
mó piò di tótt quant ch'i m'a liberè
in Germania
ch'a m sò mèss a guardè una farfàla
sénza la vòia ad magnèla.
|
41. La farfalla
Contento proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando mi hanno liberato
in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla.
|